mercoledì 19 marzo 2014

Essere secchioni premia più del talento?

L'articolo del "Corriere della Sera" del 12 marzo 2014,con l'omonimo titolo, spiega che la stragrande maggioranza degli studenti italiani crede che studiare sia una fatica non premiata. Sono certi che valga di più il talento, un colpo di fortuna, il caso, o addirittura, una spintarella. Si sa che essere secchioni non è "COOL", ma nonostante ciò nei sistemi scolastici migliori del mondo i ragazzi considerano lo studio una parte importante del loro impegno. Eppure i "nerd" riescono anche in Italia, anche se meno di quello che potrebbero. Infatti, nell'ultima rilevazione Almalaurea sull'occupazione dei neo - laureati si deduce che a cinque anni dalla fine degli studi il 90% dei dottori ha un lavoro. A questo punto si può essere così convinti da pensare, ancora, che il futuro è nelle mani della "dea bendata"?

martedì 11 marzo 2014

Giovani e tecnologia: due mondi sempre più...?

Più passa il tempo e più varia il modo di affrontare la vita nella società. Così è anche per i giovani che hanno un modo di divertirsi diverso rispetto al passato. Purtroppo i vecchi modi di trascorrere il tempo rappresentano un’era già lontana rispetto alla realtà. Basta domandare ai nostri genitori per capire come sia cambiato totalmente il mondo. Il loro divertimento da giovani era semplice, bastava un pallone o una bambola di pezza per renderli felici. Se, invece, non potevano permettersi giocattoli, ragionando, cercavano di inventare giochi che si collegavano con la natura. La cosa più importante era la compagnia e l’esigenza di riunirsi in ampi gruppi di amici, proprio quello che manca nella società odierna. I giovani di oggi sono nati in un’era nella quale la tecnologia sta assumendo un’ evoluzione incredibile. Questo, infatti, ha provocato un cambiamento di generazione in generazione nel modo di divertirsi nel tempo libero. Oggi esistono diversi strumenti tecnologici come il computer, il tablet , la playstation e la x box che hanno preso il posto delle passeggiate, delle letture e soprattutto del contatto con altri ragazzi. Infatti, la differenza rispetto al passato sta nel fatto che il giovane di oggi è chiuso, solitario e vive in quel piccolo mondo che lo circonda. Addirittura il molto tempo trascorso davanti a questi passatempi può provocare effetti negativi sulla salute dei ragazzi, tra cui nervosismo, dipendenza, stanchezza e confusione mentale. Uno degli aspetti che ha provocato questa mutazione sta nel fatto che la maggior parte dei ragazzi “pretende tutto e l’ottiene”. Anche se si è già in possesso di uno strumento simile, per seguire la moda pretende quello uscito da pochi mesi. Questo è un errore dei genitori che pur di rendere felici i loro figli li isolano dal mondo.

martedì 4 marzo 2014

L'8 marzo: festa della mimosa, simbolo della donna?

La Mimosa divenne famosa da quando fu scelta a simbolo della Giornata Internazionale della Donna la cui ricorrenza cade l'8 marzo di ogni anno. Infatti, uno dei significati della Mimosa, originario degli Indiani d'America, è quello di forza e femminilità. La Mimosa esprime inoltre innocenza, libertà, autonomia, pudore e sensibilità. L'aspetto delicato di questo fiore nasconde forza e vitalità, motivo per il quale la Mimosa è diventata, presso questi popoli, simbolo di forza e femminilità. La giornata internazionale della donna (comunemente definita in modo improprio festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922. L'8 marzo è la ricorrenza della Festa Internazionale della donna,una giornata che, sopratutto nell'ambito delle associazioni femministe,è il simbolo delle disparità e soprusi che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Col passare degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato via-via un po' sfumando,lasciando spazio ad una ricorrenza caratterizzata sempre più prepotentemente da forti interessi politici e commerciali, che vedono in questa festa il loro business. Una leggenda alquanto controversa, vuole che questa festa nasca in un terribile avvenimento umano e sociale che vide le donne protagoniste nell'ambito lavorativo. Eppure l'unica colpa di queste donne era stata quella di unirsi in una lotta sociale per ottenere delle condizioni di vita più umane e dignitose. Nel 1908, un gruppo di operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terrificanti condizioni in cui erano costrette a lavorare.Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l' 8 marzo il proprietario Mr. Johnson,stanco della mancata produttività e soprattutto il non voler riconoscere tali diritti,bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Un grosso incendio divampa all'interno della fabbrica e le donne operaie prigioniere ne furono travolte e ben 129 di loro morirono arse dalle fiamme. In seguito questa data fu proposta come giornata di lotta internazionale,a favore delle donne, da Rosa Luxemburgo, proprio in ricordo della tragedia. Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che, i primi tempi, erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo dell’orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica. In seguito, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell' 8 Marzo assunse un'importanza mondiale,diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna dovette subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto.

martedì 18 febbraio 2014

"I tatuaggi sono come storie. Simboleggiano i momenti importanti della tua vita."

Guido Ceronetti diceva: "il tatuaggio era il segno dell'uomo in carcere, l'arte lugubre dei reclusi e dei condannati. Che sia diventato arte e fenomeno di massa senza distinzioni può indicare questo: che la carcerazione perpetua è ormai una condizione stabile, che non ci sono più differenze tra la prigione, la via di fuori, la casa. Gioventù tatuata è gioventù che si vuole ammanettare, che ha terrore di essere libera." Sono oggi una moda di massa, sia per le donne che per gli uomini. Alcuni marchiano il proprio corpo con tatuaggi enormi solamente per farsi notare, essere alla moda ed essere quindi al centro dell'attenzione. Molti sostengono che sia una forma d'arte, infatti tantissime persone si fanno tatuaggi perchè credono che così siano più belli. Quindi la scelta di dipingere il proprio corpo è dettata soprattutto da una questione estetica. Però ci sono anche persone che si tatuano: nomi, date, iniziali della persona amata, tutte cose che secondo il loro modo di pensare hanno segnato la propria vita per sempre in modo positivo o negativo e che quindi devono rimanere impresse nella pelle in modo indelebile. Ci sono persone che hanno ricoperto il proprio corpo di tatuaggi e lo hanno reso un vero e proprio libro e ogni immagine ha il proprio valore, la propria storia. Che significato attribuite ad un tatuaggio? Moda e apparenza o significato e memoria?

martedì 11 febbraio 2014

Ligabue canta: "L'amore conta.."

C’è amore e amore a questo mondo. A quale "tipo" di amore dai più importanza?
  
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martedì 4 febbraio 2014

Help! Basta voler morire...

La morte. La cosa che più spaventa l'uomo, l'unica cosa a cui non si potrà mai rimediare.
La vita. Fragile e ostacolata da mille problemi ma che rimane pur sempre il bene più grande.
Ma quando morire diventa una scelta, e non una tragica fatalità, come si può andare avanti senza chiedersi come si possa arrivare ad una decisione così estrema...?!?!
Perché si arriva a privarsi della vita?
Il 3 Febbraio è successo qui a Spoleto, di nuovo... Un altro ragazzo con tutta la vita davanti, avendo solo 22 anni, si è gettato dal ponte, quel ponte che di vite né ha spezzate veramente tante!
E quindi, morire a sedici, diciassette o ventidue anni, per SCELTA,  potrebbe essere evitato in qualche modo?
Cosa si può fare?
Quali possono essere le ragioni che ha una persona con così tanto da vivere per arrivare a qualcosa di così grave e irrimediabile come la morte???



-M-